Spilù rende meno deludente le festività in zona rossa con un’offerta innovativa
Era nell’aria. Per quanto qualcuno si fosse illuso del contrario, l’ultimo dpcm ha sancito il verdetto più temuto: anche quella di quest’anno sarà una Pasqua da trascorrere in casa, lontani dalle occasioni di socialità che, ormai, sono impresse nella nostra memoria come il più dolce dei ricordi del passato.
E’ accaduto l’anno scorso quando la pandemia si è palesata improvvisamente come un fulmine a cielo sereno;
si è verificata la stessa situazione a Natale 2020 quando l’emergenza ha registrato la seconda ondata dei contagi da coronavirus.
Il problema si ripropone ad Aprile 2021, tredici mesi dopo l’inizio di una fase storica che mai avremmo voluto vivere.
“Restrizioni” e relative “zone” sono due parole che hanno registrato un incremento d’uso sostanziale nel vocabolario giornaliero degli italiani che, ancora una volta, devono mettere in conto delle rinunce importanti.
Da una parte, c’è un quadro sanitario ancora preoccupante su cui molti esperti continuano a più riprese a riferire le proprie preoccupazioni in via ufficiale; dall’altra, una comunità allo sbando che tra ansia e paura deve fare i conti con una serie di problematiche pratiche.
Una cosa è certa: non sarà una Pasqua (e neanche una Pasquetta) all’insegna della convivialità.
Più precisamente nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale continueranno ad applicarsi le misure stabilite per la zona rossa. Eccezionalmente, sarà consentito di spostarsi verso altre abitazioni private solo una volta al giorno, tra le 5 e le 22, restando all’interno dello stesso comune, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi. Davvero poca roba se si pensa ai raduni di massa a cui la stragrande maggior parte delle persone ripensa con nostalgia.
Sarà una Pasqua da reclusi in attesa di tempi migliori, nella speranza che questo ennesimo sacrificio sia risolutivo in vista di una quanto mai desiderata rinascita.
Soprattutto, sarà una Pasqua che non darà la possibilità di prendere posto nel proprio ristorante di fiducia per trascorrere tra leccornie e spensieratezza un giorno di festa.
La preoccupazione di tutti i ristoratori che ancora una volta hanno dovuto chiudere le sale da pranzo dei propri locali è condivisa dalla clientela che, solitamente, approfitta delle giornate “rosse” per regalarsi occasioni di relax e di soddisfazioni culinarie in compagnia dei propri cari fuori dalle mura domestiche.
Se qualcuno aveva immaginato ipotesi rosee, dovrà stravolgere i propri piani.
Alla delusione di molti operatori del settore della ristorazione che dovranno rinunciare al proprio lavoro, si aggiunge quella di tantissime persone, soprattutto di chi quotidianamente si occupa della cucina in casa. Sono proprio loro che attendono giorni come Pasqua per poter rifiatare, per poter gustare un pranzo senza avere grattacapi di alcun tipo.
Probabilmente, c’è un’unica soluzione che si prospetta come risolutiva per rendere meno triste la prossima Pasqua, per sentirsi coccolati e riveriti come solitamente avviene nel ristorante amico. La possibilità in questione è un catering di qualità gestito da professionisti che da molti anni sono un punto di riferimento del settore per aziende, feste private e menù dedicati durante le principali festività.
Il delivery, nota positiva dello scorso anno (ma solo se portato ai massimi livelli da parte di chi ha investito per farlo) trova da vent’anni in Spilu la conferma di un servizio unico in termini di sicurezza, di rispetto delle normative vigenti e di qualità del cibo.
Gli spunti offerti per farne una proposta di successo non sono mancati. Per la Pasqua alle porte, l’azienda brindisina ha ideato due differenti soluzioni a seconda delle necessità.
Nel primo caso, i clienti potranno ricevere a domicilio un menù ideato per terminare la preparazione delle portate in pochi minuti seguendo delle semplici istruzioni.
Nel secondo caso, si tratta di un servizio di eccellenza, curato nei minimi dettagli, a un prezzo moderato. Sarà letteralmente come se il ristorante si trasferisse a casa del cliente fornendo anche tutte le stoviglie necessarie e liberando gli addetti alla cucina casalinga dalle solite mansioni post pranzo.
Si tratta di un’idea nuova, lontana dal classico catering, che vale la pena di essere scoperta, proprio come le sorprese nelle uova di cioccolato!